Commissione provinciale ambiente
«Un rifugio per i cacciatori»

Polemica di Rifondazione: tre componenti su quattordici sono espressione di associazioni venatorie

COMO (l. men.) Troppi cacciatori, pochi ambientalisti: la commissione per l'ambiente naturale, nominata lo scorso luglio dal presidente della Provincia, Leonardo Carioni, per proteggere e valorizzare aree di rilevanza ambientale, «esprime una presenza non equilibrata tra le varie componenti». Così almeno la pensa Renato Tettamanti, consigliere di Rifondazione comunista, che lunedì sera a Villa Saporiti ha invitato il presidente a ritirare il decreto di nomina. La sua mozione è stata bocciata - 9 i voti favorevoli, 13 i contrari - ma la questione del presunto squilibrio a favore del mondo venatorio resta aperta.

Dice Tettamanti: «Sono rimasto colpito dall'alto numero di rappresentanti del mondo della caccia, a discapito di altre associazioni che a loro volta avevano fornito alla Provincia una serie di nominativi».

La commissione, istituita il 27 luglio, conta 14 membri. Oltre all'assessore al territorio, Sergio Mina, a due rappresentanti delle comunità montane e ad un membro del Corpo forestale dello Stato, tra i componenti dovrebbero figurare - come prescrive la Regione - «dieci esperti in problemi ambientali ed ecologici». Tra questi la lista comprende tre rappresentanti dei cacciatori: Ferdinando Ratti (Italcaccia), Antonio Riva (Federazione italiana della caccia) e Bruno Leoni (Associazione dei cacciatori lombardi).

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