Irregolarità nell'ex Subalpina
Il Comune ferma le ruspe

Stop al cantiere di via Borgovico dopo un blitz dei vigili: abbattuti alcuni edifici che dovevano essere semplicemente restaurati

Edifici abbattuti senza alcuna autorizzazione. E il maxi piano di recupero dell’ex Subalpina finisce nella bufera, con il blitz della polizia locale in cantiere e il Comune che ordina l’immediata sospensione dei lavori e spedisce tutto l’incartamento in procura.
Ruspe ferme in via Borgovico, dove si sta realizzando un nuovo quartiere sulle macerie dell’ex tintostamperia, dopo il sopralluogo compiuto dai vigili su sollecitazione di alcuni consiglieri comunali di minoranza.
Secondo la relazione dei vigili della sezione edilizia, tre edifici «facenti parte dell’originario nucleo di antica formazione» per i quali era stato espressamente previsto «il mantenimento attraverso opere di ristrutturazione» sono stati «in gran parte demoliti», tanto che in piedi sarebbero rimasti soltanto una parete che dà su via Borgovico e un pezzo di un’altra, corrispondente al solo piano terra. Irregolarità, rispetto al progetto approvato, che ha costretto il dirigente dell’area governo del territorio di Palazzo Cernezzi, Roberto Laria, a firmare un’ordinanza di sospensione dei lavori «in assenza di idoneo titolo abitativo».
Il rapporto della polizia locale sull’ex Subalpina, dove si vogliono realizzare circa 200 appartamenti, negozi, spazi commerciali e ben 300 parcheggi, è stato inviato anche alla procura di Como, chiamata ad aprire un fascicolo d’inchiesta per stabilire eventuali abusi.
«La segnalazioni di abusi edilizi è un aspetto su cui stiamo lavorando molto - commenta l’assessore Maurizio Faverio - In particolare il mio obiettivo è il potenziamento dell’ufficio abusi».

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