Addio a don Titino
pioniere degli scout

Giambattista Levi aveva 91 anni: oggi era atteso con il vescovo al 50° della parrocchia di Prestino. Valtellinese di Chiavenna, geometra, fu tra gli iniziatori dello scoutismo comasco del Dopoguerra

È morto don Giambattista Levi, conosciuto da tutti come don Titino.

Si è spento ieri, durante la notte, per un arresto cardiaco proprio la vigilia di un giorno di festa per lui particolare. Oggi, infatti, si celebra il 50° anniversario della chiesa di Prestino, la “sua” parrocchia che oggi lo accoglie in una circostanza diversa da quella programmata da tempo.

I preparativi per la festa che lo avrebbero visto protagonista accanto al vescovo Diego Coletti, attorniato dalla comunità, si trasformeranno in vicinanza carica di commozione e preghiera per la celebrazione delle esequie.

Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 24 luglio don Titino, nato a Chiavenna, chiamato alla vocazione sacerdotale in età adulta, già diplomato geometra all’Istituto Cattaneo di Milano. La sua lunga vita documenta una fede appassionata, comunicata e trasmessa in più ambiti a partire dalla comunità parrocchiale che gli fu affidata fin dalla sua origine. Il 28 dicembre 1963, infatti, il vescovo Bonomini decretò l’erezione della parrocchia di Prestino nominando parroco don Titino che, oltre a occuparsi della “cura delle anime”, si impegnò in prima linea nell’edificazione della nuova chiesa che fu inaugurata nel 1972 e divenne nel tempo un punto di riferimento e animazione soprattutto per i giovani.

Don Levi fu infatti fra gli iniziatori dello scoutismo comasco già nel primo Dopoguerra: assistente del gruppo Como 1°, fondò successivamente nella parrocchia di Prestino il gruppo Como 3°. Giovani e adulti di varie generazioni hanno ricordi indelebili del rapporto con il carismatico sacerdote: «L’avventura scout iniziata da bambino mi ha segnato la vita trasmettendomi valori fondamentali, soprattutto una profonda correttezza e lealtà verso gli altri» ammette Stefano Novati, oggi commercialista, ricordando fra altre qualità l’autoironia del sacerdote che «ci insegnava ad accettare le sfide della vita con una fede pazzesca e con il sorriso sulle labbra». La passione educativa fu in effetti valorizzata con un prestigioso riconoscimento della città : nel 2004 ricevette l’Abbondino d’Oro proprio per il suo impegno nell’ambito formativo e per la sua dedizione ai giovani.

L’ultimo campeggio organizzato dal parroco di Prestino fu nel ’96. «Aveva già più di 70 anni, ma quando era con i ragazzi era infaticabile» ricorda monsignor Angelo Riva sottolineando anche la preparazione culturale e l’incarico di docente di religione che lo impegnò per oltre 25 anni tra gli studenti dell’Istituto Caio Plinio.

Fra i tratti della sua personalità, don Riva indica anche il rigore nel ruolo di amministratore in Curia nell’Ufficio diocesano e la particolare attenzione al mondo dei media. Don Titino affiancò don Virgilio Bianchi nella fondazione del Settimanale della Diocesi di Como, alla fine degli anni Settanta e, intraprendendo l’iniziativa editoriale, rivelò una particolare propensione per la comunicazione che lo accomuna con suo fratello Virgilio Levi, come lui sacerdote, noto per l’attività giornalistica svolta a “L’Osservatore Romano” di cui fu vicedirettore. «Ha sempre dimostrato una straordinaria e appassionata conoscenza della diocesi, dei suoi preti, dei laici che ne hanno costruito il profilo, dei vescovi che l’hanno guidata» nota monsignor Carlo Calori sottolineando il segno indelebile impresso da don Titino nella storia locale.

Laura D’Incalci

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