Addio a Gregorio Nardone
«La sua vita per la divisa»

Morto lo storico ufficiale della Polizia locale di Como

È mancato ieri Gregorio Nardone, storico ufficiale della Polizia locale. Il “vigile” per definizione a Como visto che al Comando – prima nella sede di via Bertinelli e poi in quella di viale Innocenzo XI – ha trascorso la bellezza di 47 anni filati.

L’ingresso negli anni Sessanta come agente, la pensione nel 2012 come vicecomandante. Nel mezzo una serie infinita di incarichi. In strada come vigile e poi vigile motociclista. Poi l’annonaria. E via via un crescendo di responsabilità sino alla fase ultima della carica prima come responsabile del reparto operativo e poi come vicecomandante.

«Ha dato la vita per la divisa e per la città. Il lavoro era la sua stessa esistenza e non a caso quando ha smesso si è come spento» dice commosso Alessandro, il figlio, già consigliere comunale. Una città che Nardone amava pur non essendoci nato. Qui si era trasferito, ancora ragazzo, da San Giorgio a Liri, in provincia di Frosinone. «Si sentiva un vero comasco - aggiunge Alessandro - ricordava sempre con piacere con quanto affetto fosse stato accolto da questa città».

E a Como aveva trovato, giovanissimo, un lavoro. Prima nella Guardia di finanza, poi per tutta una vita nella polizia locale cittadina. Lavorando al fianco di tre comandanti (Gianni Caminiti, Giovanni Arnaboldi e Vincenzo Graziani), attraverso mezzo secolo di sindaci: da Lino Gelpi a Stefano Bruni.

Malato da diversi mesi Nardone aveva 71 anni. La data e il luogo del funerale sarà annunciato oggi.

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