Addio al falegname ucciso
Il parroco: «Collaborate»

Ieri a Dubino i funerali di Alfredo Sandrini, ucciso sulla ciclopedonale di Gera Lario. Appello di don Bruno Ciapparoni: «Aiutare chi sta indagando è un obbligo di tutti»

«Le circostanze che hanno portato Alfredo alla morte ci hanno scossi e ci hanno riempiti di orrore e impressione. Ragionando da figli della Chiesa che dice che l’omicidio volontario grida vendetta al cielo, pensiamo a questa parola così severa che riflette il nostro sconcerto odierno».

Con queste parole Bruno Capparoni, parroco di Nuova Olonio, ai funerali di Alfredo Sandrini, ha espresso l’incredulità, sentimento comune di tutto il paese di Dubino e Nuova Olonio, per la scomparsa violenta dell’operaio di 40 anni ucciso venerdì scorso sulla ciclopedonale di Gera Lario.

«Chiediamo al Signore che la convivenza nei nostri paesi, nelle nostre famiglie, in questa terra buona e laboriosa sia nel segno dell’amicizia, della condivisione - ha continuato il parroco - e tenga lontano l’odio. Ognuno di noi può dare il suo contributo in questo senso in modo di vivere in fratellanza e unione. E davanti a questi fatti corre anche l’obbligo per tutti noi di collaborare con la giustizia affinché faccia il suo corso».

Continuano intanto le indagini su un caso che a buon titolo può definirsi un giallo, ma al momento gli elementi certi in mano agli inquirenti non sembrano essere molti. Chi ha sparato ha usato un’arma calibro 22, probabilmente un fucile. Sono stati fatti controlli su tutte le persone che posseggono un’arma simile e sono stati acquisti i tabulati telefonici della vittima, alla ricerca di qualche elemento che possa indirizzare le indagini nella direzione giusta. Nè hanno avuto esito le ricerche effettuate nel lago.

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