Addio all’avvocato Cantoni
Un secolo di vita per la città

Si è spento a 99 anni uno dei più celebri civilisti comaschi. Vicepresidente del Sociale, fu a lungo presidente di Confedilizia

Como

Si sono tenuti nella basilica di San Fedele i funerali di Enrico Cantoni, 99 anni, decano degli avvocati comaschi, per qualche decennio figura di riferimento di Confedilizia, civilista di primissimo livello ma anche, e soprattutto, figura di riferimento di una città che davvero non esiste più.

Fratello di Bruna, indimenticata “mamma” del Grande cuore di Como, e di “Neno”, al secolo Eugenio, indimenticato chansonnier , Enrico “Chetto” Cantoni ha legato indissolubilmente la sua vita a una terra che amava in silenzio, e per la quale si è prodigato fino all’ultimo. Ex assessore comunale tra le fila del Partito liberale all’epoca del sindaco Lino Gelpi, era diventato procuratore nel 1938, alla vigilia della guerra. Per ottenere un posto da praticante legale si era rivolto a tutti gli studi legali della città, che all’epoca erano soltanto 12 (oggi all’albo degli avvocati gli iscritti sono circa 1200); suo vicino di scrivania fu, in quegli anni, l’avvocato Paolo Porta, che nell’aprile del 1945 finì fucilato a Dongo assieme ai gerarchi fermati con la colonna Mussolini.

Cantoni lavorò a lungo con Ugo Lorenzani, esperto di diritto civile, poi presidente del consiglio dell’Ordine. Divenne avvocato nel 1945, dopo la guerra e dopo tre anni di prigionia, iniziando così una lunghissima avventura civile e umana spesa in gran parte per la sua Como: si prodigò per il Teatro Sociale, di cui era anche vicepresidente, nonché membro del consiglio dei palchettisti, lavorò per più di trent’anni ai vertici di Confedilizia, venendo riconfermato nel consiglio nazionale nel 2009, alla bella età di 95 anni. A chi gli domandava come facesse, rispondeva che il segreto di tanta energia gli veniva da Dio, che gli aveva regalato salute e fortuna. «Gentiluomo indimenticabile», dice di lui il procuratore della Repubblica Giacomo Bodero Maccabeo, cui fa eco Claudio Bocchietti, attuale presidente di Confedilizia Como: «È stato per tutti noi un punto di riferimento... Uomo generoso, ha votato alla sua comunità un’intera esistenza».

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