Agente del fisco arrestato
Il vero ufficio era in salotto

Non solo mazzette nel box: viale Giulio Cesare la centrale operativa. Sarà interrogato in carcere.

Sarà sentito in carcere. Di certo non nel salotto di casa sua, dove, secondo l’accusa, riceveva i possibili clienti.

In mattinata, infatti, Rosario Lo Conte, 61 anni, originario di Aviano Irpino, sarà sentito per l’interrogatorio di garanzia al Bassone, dove è stato portato dagli uomini della Guardia di finanza della Compagnia di Lecco.

Il funzionario dell’Agenzia delle Entrate, infatti, deve rispondere di corruzione per almeno tre episodi differenti: una mazzetta da 20mila euro consegnata nel garage di casa, in viale Giulio Cesare, per l’interessamento in una pratica di contenzioso tra l’Agenzia delle Entrate di Lecco e la Valsecchi Costruzioni di Osnago; un orologio prezioso da 5mila euro per il sospetto intervento a favore di un orologiaio di Milano; infine 1.500 consegnati per una controversia legata alla vendita di un terreno da parte di Beniamino Brusadelli, consegnati in tre tranches differenti in un bar della Brianza milanese.

Secondo l’accusa l’uomo utilizzava la sua casa di Como, in viale Giulio Cesare, per accogliere i potenziali “clienti” che chiedevano consulenze.

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