Suora comasca, appello in Siria
«Resistiamo, ma pregate per noi»

Suor Marta Luisa Fagnani, originaria di Como, della parrocchia di Sant’Agata, vive con altre tre consorelle in monastero cistercense appollaiato su una collina in un villaggio maronita al confine col Libano, fra Homs e Tartous.

Como

«A chi ha un vero amore per la Siria (per l’uomo, per la verità…) chiediamo tanta preghiera… tanta, accorata, coraggiosa».

Così scrive suor Marta Luisa Fagnani, originaria di Como, della parrocchia di Sant’Agata, che con altre tre consorelle vivono in monastero cistercense appollaiato su una collina in un villaggio maronita al confine col Libano, fra Homs e Tartous. La lettera è stata letta ieri durante la messa in parrocchia a Sant’Agata.

«Guardiamo la gente attorno a noi, i nostri operai che sono venuti a lavorare tutti come sospesi, attoniti: “Hanno deciso di attaccarci”. Oggi siamo andate a Tartous... sentivamo la rabbia, l’impotenza, l’incapacità di formulare un senso a tutto questo: la gente cerca di lavorare, come può, di vivere normalmente. Vedi i contadini bagnare la loro campagna, i genitori comprare i quaderni per le scuole che stanno per iniziare, i bambini chiedere ignari un giocattolo o un gelato… vedi i poveri, tanti, che cercano di raggranellare qualche soldo, le strade piene dei rifugiati “interni” alla Siria, arrivati da tutte le parti nell’unica zona rimasta ancora relativamente vivibile… guardi la bellezza di queste colline, il sorriso della gente, lo sguardo buono di un ragazzo che sta per partire per militare… E pensi che domani hanno deciso di bombardarci… Così. Perché “è ora di fare qualcosa”, così si legge nelle dichiarazioni degli uomini importanti, che domani berranno il loro thé guardando alla televisione l’efficacia del loro intervento umanitario… Domani ci faranno respirare i gas tossici dei depositi colpiti, per punirci dei gas che già abbiamo respirato?»

© RIPRODUZIONE RISERVATA