Arriva Uber taxi on line
Protestano i tassisti

L’annuncio dei manager della società americana Uber: «Pronti ad ampliare il servizio per Expo». Protestano gli operatori: «Lavorano con altre tariffe, le nostre sono fisse: è concorrenza sleale»

Impazza a Milano la rivolta dei taxisti nel giorno in cui a Como giunge la notizia: per l’Expo arriva Uber. «Non posso confermare la tempistica, sicuramente arriveremo e ipotizziamo di essere pronti per l’esposizione», spiega Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia.

Non si tratta né di taxi, né di car pooling, né di noleggio con conducente. È un servizio di trasporto avviato a San Francisco nel 2010 e ormai esteso in 45 paesi: permette di prenotare un autista privato utilizzando uno smartphone con addebito diretto su carta di credito precedentemente registrata.

L’applicazione si appoggia sul gps del telefono per individuare la posizione e indicare l’attesa in base agli autisti disponibili in zona. Infine si può prenotare. Quando si viaggia fino ai 20 km si paga al minuto, quando si superano si paga al chilometro. La tariffa varia in base alla classificazione dell’auto e alla città. Non si paga niente all’autista e non si lasciano mance: il calcolo del costo è matematico e viene gestito automaticamente con addebito su carta.

I tassisti di Como sono preoccupati: «I problema non è solo la concorrenza, è che noi rispettiamo tutta una serie di norme a fronte di una serie di garanzie a cui loro non sono sottoposti», spiega Mario Sarro, rappresentate di categoria a Como. «Fino a prova contraria io per lavorare ho fatto una patente superiore e acquisito una licenza - aggiunge Francesco Mattei - Loro nella completa deregolamentazione fanno quello che vogliono. Partiranno con prezzi bassi ed estremamente concorrenziali, mentre noi lavoriamo sul tabellario concordato con il Comune»

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