Autobus e ospedali, porte aperte ai cani
Il primario: «Bello, ma non si può fare»

Proposta di legge regionale, il primario: «Impossibile portarli in corsia»
Sui mezzi pubblici «sì purchè piccoli», nessun problema per i commercianti

Porte aperte ai cani e a tutti gli animali considerati “d’affezione” negli ospedali, nelle case di riposo, su autobus e treni, oltre che nei negozi, nei bar, nei ristoranti, e in ogni luogo pubblico o ad uso pubblico che si riesca ad immaginare in Lombardia.

A stupire o preoccupare, a seconda dei punti di vista, è la proposta di legge regionale della lista Maroni.

Fra chi ne vivrebbe quotidianamente lo conseguenze qualcuno si mette le mani nei capelli. I più preoccupati sono sicuramente gli operatorie in ambito sanitario, dal Sant’Anna a scendere per grado di intensità delle cure fino agli studi medici e alle rsa.

«Dove si potrebbero tenere? - si chiede il primario Anna Maspero - Nelle camere è impensabile. Non ho visto il testo completo della proposta di legge, mi chiedo però se sia stato previsto chi li porterebbe fuori con i padroni allettati, chi farebbe loro la toilette ad ogni ingresso, chi garantirebbe tutte le vaccinazioni. Nelle rsa le problematiche sono quasi identiche».

Asf può permettersi qualche apertura in più pur con indispensabili limitazioni sulle dimensioni degli animali, mentre gli unici a non manifestare alcun problema sembrano essere i commercianti.

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