Autosilo Sant’Anna

Guerra dei soldi

Como

Fumata nera dal primo vertice in Regione sulla beffa dell’autosilo del Sant’Anna. La questione tiene banco da mesi ed è approdata a Milano dopo la decisione del Comune di Como di chiedere modifiche all’accordo di programma firmato nel 2003 per la realizzazione del nuovo ospedale.

Pagano tutti, incassa San Fermo

Nel mirino c’è soprattutto il tema degli incassi legati al parcheggio: il documento prevede che la gestione spetti a San Fermo e così il piccolo Comune incassa il 100% dei proventi, quasi 900mila euro l’anno. Una situazione che il sindaco Mario Lucini considera inaccettabile e come lui la pensano i consiglieri regionali del territorio, critici sul fatto che per la sosta paghino tutti gli utenti ma i soldi finiscano solo a San Fermo. Lo stesso assessore Mario Mantovani, vicepresidente della Regione, non ha affatto escluso modifiche.

Per affrontare il nodo, a Milano si è riunita la segreteria tecnica (ha il compito di preparare il terreno in vista delle decisioni da prendere nel collegio di vigilanza, dove siedono i politici) ma San Fermo non ha fatto passi indietro, chiedendo anzi altri vantaggi previsti nel 2003 e non ancora ottenuti. A sorpresa, si è presentato il vicesindaco Pierluigi Mascetti, mentre Como e la Provincia erano rappresentati come di consueto dai tecnici (rispettivamente Giuseppe Cosenza e Bruno Tarantola), e l’azienda ospedaliera dal direttore generale Marco Onofri. Da parte di Mascetti c’è stata chiusura totale, Cosenza ha risposto facendo mettere a verbale la richiesta di un approfondimento nel collegio di vigilanza, procedura prevista dallo stesso accordo del 2003 in caso di controversie.

Palazzo Cernezzi non cambia idea, insomma, e torna alla carica sull’autosilo («gli incassi devono andare a vantaggio di tutta la collettività») così come sui 28mila euro che Como paga ogni anno per un dipendente dell’Anagrafe distaccato a San Fermo. Le posizioni degli altri enti? La Provincia ha preso tempo sui lavori di via Peneporto, costosi e non strettamente legati alla presenza dell’ospedale, mentre il Sant’Anna non ha quasi proferito parola e i tecnici regionali hanno preso atto delle richieste, in attesa di un input politico. Un input che arriverà presto, visto che a giorni verrà discussa in consiglio - e probabilmente approvata all’unanimità - la mozione predisposta da Alessandro Fermi (Pdl) con Luca Gaffuri (Pd), Dario Bianchi (Lega), Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) e Stefano Buffagni (Cinque Stelle) per chiedere una suddivisione degli incassi dell’autosilo, la riduzione delle tariffe e la sosta gratuita per i dipendenti.

Ora tocca alla politica

Il collegio di vigilanza non è ancora stato convocato dalla Regione, saranno comunque gli amministratori - in quella sede - a decidere se aprire un contenzioso con San Fermo. «Era previsto un incontro tecnico, invece si è presentato il vicesindaco di San Fermo, una cosa quantomeno anomala - dice Lucini -. Resto dell’idea che l’accordo debba essere rivisto, l’abbiamo chiesto e ora ne parleremo in collegio di vigilanza».

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