«Bruciare sterpaglie non è reato»
Gli agricoltori possono lavorare

Vengono così accolte le richieste di chi coltiva i campi e di numerosi Comuni

Il presidente del consorzio forestale Monti: «Cancellata una grande ingiustizia»

«La bruciatura in loco delle ramaglie in piccole quantità e nel rispetto delle ordinanze stabilite dai sindaci non è reato». Questo è il sunto di una comunicazione che il dirigente della Regione Roberto Tonetti ha inviato ai responsabili dei servizi agricoli e forestali della Lombardia.

«È legge la norma sulla combustione controllata in loco del materiale agricolo e forestale derivante da sfalci potature o ripuliture – annuncia Tonetti – in quanto viene inserita una disposizione nel codice ambientale per precisare che non si applicano le sanzioni connesse alla gestione dei rifiuti, né quelle previste per la combustione illecita di rifiuti abbandonati introdotti dal decreto legge sulla Terra dei fuochi. È ben altra cosa, infatti, la combustione in loco di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture. La norma precisa ancora che di tale materiale è consentita la combustione in piccoli cumuli nelle aree, periodi e orari individuati con apposita ordinanza del sindaco. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA