Camerlata, sì alla stazione unica
Quando è un’altra storia

In consiglio regionale affrontata l’annosa vicenda dello scalo. Che ha perso un contributo di 5 milioni e non sarà pronto per Expo

L’interscambio a Camerlata arriverà. Quando, è tutta un’altra storia. Ieri se n’è discusso in consiglio regionale, dopo che il tavolo per la competitività e lo sviluppo a Como aveva ribadito l’importanza all’interno della mappa infrastrutturale per Expo.

«La fermata di interscambio ferroviario a Camerlata si farà. Su questo punto la sintonia con l’Assessore regionale alle Infrastrutture, Alberto Cavalli, è assoluta. Le difficoltà riscontrate fin qui da Rfi, che hanno fatto perdere a Ferrovie il contributo di 5 milioni di euro previsto nell’ambito dei finanziamenti comunitari, saranno superate. La Regione ha già individuato la soluzione». Così è intervenuto il consigliere di Forza Italia Alessandro Fermi sul progetto di spostamento della fermata sulla rete di Ferrovie dello Stato di Albate-Camerlata a ridosso della stazione esistente delle Ferrovie Nord. Un progetto che crea un punto di interscambio tra le due reti e un parcheggio da 254 posti, oltre ad altri tasselli importanti.

Ora è caccia a una convenzione per trovare e investire i 7 milioni di euro. Ma il consigliere del Pd Luca Gaffuri sottolinea quanto emerso: «L’opera non sarà pronta per l’Expo. I 5 milioni di fondi europei assegnati dalla regione per realizzare la fermata di interscambio nella stazione di Camerlata decadono per mancato rispetto dei tempi. Entro il 31 maggio dovevano essere avviati i lavori ma per cause impreviste il progetto è slittato a data da destinarsi»

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Per Gaffuri «questa è la dimostrazione palese dell’incapacità italiana, e anche lombarda, di rispettare i tempi per l’ottenimento dei finanziamenti europei e di predisporre per tempo i passaggi tecnici necessari. Per diverso tempo è stata scaricata la responsabilità sul Comune di Como che invece da parte sua ha fatto tutto ciò che gli competeva sia in termini urbanistici, con l’approvazione del Pgt sia la segnalazione per tempo che l’area interessata dall’opera è di proprietà dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e quindi di competenza regionale».

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