Paratie, Caradonna e Ferro
sentiti dalla Corte dei Conti

ll progetto paratie vivisezionato in ogni minimo aspetto

Como

Il progetto paratie vivisezionato in ogni minimo aspetto. I giudici contabili e i finanzieri che da due giorni affollano l’ufficio segreteria del Comune, stanno analizzando anche le virgole della maxi opera contro le esondazioni del lago.

A dirlo non sono tanto i racconti dei funzionari e dei politici convocati in questi giorni dal magistrato della Procura presso la corte dei Conti di Milano, che mantengono anzi la consegna del silenzio sul contenuto delle audizioni, bensì le lancette dell’orologio.

Quelle che hanno contato una permanenza, davanti a giudice e fiamme gialle, dell’ex direttore dei lavori Antonio Viola per oltre dodici ore, con una coda anche ieri mattina, dopo un’intera giornata di domande e risposte lunedì; e quelle che stanno registrando il tempo alla convocazione di Antonio Ferro, responsabile del procedimento, entrato a tarda mattinata nell’ufficio dove si trova il magistrato contabile e ieri sera ancora impegnato ad analizzare passaggi, disegni, delibere, criticità tecniche.

Decisamente più breve, invece, l’impegno di Fulvio Caradonna, ex assessore ai Lavori pubblici, che ha ripercorso la storia amministrativa e politica del progetto. Dopotutto lo stesso Caradonna era stato, ormai oltre un anno fa, protagonista di un verbale interminabile redatto nella caserma del nucleo di polizia tributaria, su mandato proprio della procura presso la corte dei Conti.

Gli inquirenti incaricati di accertare l’esistenza - o meno - di un danno erariale collegato con i milioni di euro spesi e da spendere nel cantiere infinito stanno facendo domande su ogni aspetto.

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