«Caro vandalo, ti scrivo»
I pensieri dei bambini di Como

«Cari “vandali”, vorremmo dirvi due parole, anzi tre: perché lo fate? Cosa provate a fare queste cose? Noi vogliamo delle risposte, perché abbiamo diritto di studiare in un posto tranquillo...».

Como

«Il fare scuola è anche riflettere sugli accadimenti di ogni giorno per far emergerei propri pensieri, i propri sentimenti e, perché no, la propria indignazione».

Lo dice - anzi, lo scrive - Ada De Santis, preside dell’istituto comprensivo Como Lago, in una lettera inviata al giornale che raccoglie i pensieri degli alunni alla luce degli ultimi avvenimenti: «Considero un mio dovere inviarli - scrive la dirigente - e un diritto di questi ragazzi far sentire anche la loro voce». E allora eccoli alcuni dei pensieri degli alunni: «Chiediamo di condividere l’accaduto, cosicché la gente possa sapere questo sdegnoso fatto e forse aiutarci a trovare i colpevoli!». Oppure: «Cari “vandali”, vorremmo dirvi due parole, anzi tre: perché lo fate? Cosa provate a fare queste cose? Noi vogliamo delle risposte, perché abbiamo diritto di studiare in un posto tranquillo...».

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