Case per disabili e separati
«Ci sono, ma non le aprono»

Pia Pullici, una vita per i più deboli, attacca sul destino dell’ex casa albergo di via Volta

«Aspettiamo da mesi il bando per un progetto di housing sociale che non decolla mai»

Como

«Sulla ex casa albergo di via Volta è ancora tutto fermo: dal Comune il bando per la progettazione si rimanda da mesi, l’ultimo rinvio è datato aprile ma non c’è ancora un piano che sia stato portato a conoscenza della città... In altre parole l’housing sociale è un’emergenza che Como non considera».

È severo il giudizio di Pia Pullici, fisioterapista ed ex consigliere comunale ed anima di realtà quali Sim-patia e Thais, associazioni che da sempre lavorano anche con disabili gravissimi. La casa albergo chiusa dall’ottobre 2012 è finita al centro di un interessante progetto per condominio solidale presentato nel novembre scorso dalla lista Per Como: in prima linea Roberta Marzorati e Mario Molteni, oltre alla stessa Pia Pullici, in collaborazione con una serie di associazioni e realtà comasche che si occupano dei più deboli.

L’obiettivo è quello di rivitalizzare un immobile del Comune abbandonato da troppo tempo che ha ben 39 mini appartamenti ma anche palestra, bar e ristorante dove per esempio la gente potrebbe ritrovarsi anche per momenti ricreativi. Secondo le ipotesi avanzate nel progetto il condominio solidale potrebbe dare ospitalità per esempio a disabili ma non solo.

Un lungo elenco di bisognosi

«Anche a donne sole con figli, papà separati e anziani autosufficienti - prosegue Pia Pullici - Questi ultimi, per esempio, adesso a Villa Celesia sono molto più isolati, mentre in via Volta sarebbero più indipendenti e vivacizzerebbero la città».

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