Casetta, arriva la maxi multa alle imprese

Sul lungolago trovato anche un operaio in nero. Tre ditte rischiano sanzioni fino a 55mila euro. Esposto del Comune contro il Consorzio Como Turistica. E i proprietari del chiosco sono pronti a chiedere i danni

Cinque norme del testo unico per la sicurezza sul lavoro violate e una sanzione da quasi 55mila euro (che potrebbero diventare un quarto in caso di pagamento entro 15 giorni). I carabinieri del nucleo tutela del lavoro presentano il conto alla Chops srl e alle altre due ditte impegnate, nella notte tra martedì e mercoledì, a rimontare - senza informare nessuno - la controversa casetta sulla passeggiata “Amici di Como”.

Nel corso del sopralluogo che ha causato la sospensione dei lavori, i carabinieri e gli uomini dell’ispettorato del lavoro hanno riscontrato una serie di mancanze sul fronte della sicurezza sfociate in un’ammenda da 27mila euro circa alla stessa Chops, di 20mila euro alla Ltm montaggi di Manfredonia e di 6mila euro alla AM sistemi elettrici di Como. Sanzioni che, in caso di pagamento entro 15 giorni, potranno ottenere uno sensibile “sconto”.

Nel frattempo l’ispettorato del lavoro sta anche facendo accertamenti sulla presenza, nel cantiere, di un lavoratore in nero, e sul fatto che i dipendenti pachistani della Chops impegnati a montare il chiosco non hanno un contratto da edili, bensì nel settore commercio come addetti alle pulizie. Restano quindi sospesi i lavori di ripristino della casetta, ripristino deciso unilateralmente dalla Chops nonostante il mancato via libera del Comune. I proprietari del chiosco dovranno infatti predisporre il piano di coordinamento della sicurezza prima di ottenere - sotto il profilo della sicurezza sul lavoro - il nulla osta a ultimare il montaggio.

I privati in lite con Palazzo Cernezzi, nel frattempo, stanno valutando la possibilità di portare l’amministrazione davanti a un giudice per chiedere i danni per non aver ottemperato all’ordinanza di sospensiva del Tar sul provvedimento di annullamento della concessione di suolo pubblico.

Dal canto suo, invece, il Comune ha deciso di inviare un nuovo esposto in Procura. Questa volta l’ente non se la prende solo con la Chops, ma anche con il Consorzio Como Turistica, ovvero l’associazione a cui è affidata la passeggiata “Amici di Como”. Palazzo Cernezzi vuole capire chi ha autorizzato gli operai a lavorare di notte sul lungolago, visto che a mezzanotte il cancello dovrebbe essere chiuso, e la chiusura spetta proprio al Consorzio. Il cui portavoce, Daniele Brunati, pur non rilasciando dichiarazioni ufficiali, sottolinea che gli operai sarebbero arrivati alle 23,30 quando il cancello era ancora aperto. La telenovela, insomma, è ben lontana dalla conclusione.

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