Centro pieno di turisti
Negozi chiusi a Como

A Pasqua fanno affari solo bar e gelaterie. Lunedì giornata rovinata dal maltempo

Como

Le previsioni del tempo sfavorevoli hanno fatto piovere cancellazioni. Altrimenti gli alberghi avrebbero fatto il tutto esaurito. Però, anche così, il turismo ha retto. La città si è riempita di americani, che stanno tornando dopo anni di recessione, di tedeschi, francesi e turisti provenienti un po’ da ogni parte del mondo.

Domenica, a sorpresa, è uscito il sole e, come da copione, Como si è riempita. Ma in centro quasi tutti i negozi erano chiusi. Tra i pochissimi negozi aperti anche a Pasqua il negozio di scarpe “Via maestra”. «La città turistica si vede anche dai servizi che offre - spiega Emanuela Scarcella, responsabile del negozio - ogni anno apriamo sia a Pasqua che Pasquetta e fin dalla prima volta abbiamo lavorato sempre bene e per noi non crea particolari problemi di gestione perché ci alterniamo su turni». È una delle pochissime eccezioni che conferma la regola perchè Como, nonostante tutte le sollecitazioni, non è ancora diventata una città turistica come Milano o Firenze o Venezia con negozi aperti anche durante le feste o in pausa pranzo. Giansilvio Primavesi, presidente di Confcommercio, si infuria appena sente odore di polemica: «Città piena non vuol dire negozi che vendono. La gente esce, fa la passeggiata, mangia il gelato ma non compra. Uno saprà come deve mandare avanti il suo negozio. Chi ha tenuto chiuso a Pasqua non può essere condannato». I soldi persi dalla mancanza dei posteggi tagliati dalla giunta Lucini non sarebbero rientrati neppure tenendo aperto. «Se i pochi posti rimasti sono vuoti - continua Primaversi - è perchè ormai gira la voce che a Como non c’è parcheggio e e gli svizzeri stanno alla larga. Non sono certo i gitanti della domenica che pareggiano i conti». Il maltempo ha invece penalizzato il giorno di Pasquetta

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