Cimiteri, un passivo di otto milioni di euro

Dal 1972 al 2012 il Comune di Como ha mancato di rinnovare 340 concessioni: mai reclamate le somme dovute

Lo scandalo delle concessioni cimiteriali non rinnovate da anni assume contorni clamorosi. I mancati incassi dai rinnovi non effettuati ammontano a qualcosa come 8 milioni di euro, anche se la somma esatta è in corso di quantificazione.

Ma andiamo con ordine. Dal 2013 il Comune di Como sta applicando una norma del 7 febbraio 1972 che, in estrema sintesi, prevedeva che tutte le concessioni (per celle e sepolcri) avessero una durata di 50 anni dal momento della sottoscrizione e che, nei successivi 50 anni, il concessionario era tenuto alla manutenzione della tomba, ma, in caso di tumulazione, avrebbe dovuto rinnovare la concessione e versarne il relativo ammontare.

In questi ultimi quarant’anni sono state tumulate 340 salme (306 solo al Monumentale, 14 a Monte Olimpino, 16 a Camerlata), ma nessuno di Palazzo Cernezzi a quanto sembra ha mai rinnovato la concessione e fatto pagare.

Non solo. In tutti questi anni ai circa 700 titolari di concessioni nei nove cimiteri, non è mai arrivata dal Comune di Como alcuna comunicazione. Sono in corso in questi giorni le spedizioni delle lettere che spiegano la nuova procedura che sarebbe dovuta entrare in vigore nel 1972. E per rinnovare la concessione, le cifre attuali vanno da un minimo di 20.843 euro (per dieci posti) a un massimo di 27.827 euro (per 18 posti), sempre per cinquant’anni.

Dal canto suo l’assessore competente, Marcello Iantorno, è sconcertato. «Non riesco a capire - dice - come sia stata possibile una sciatteria così grave e un non governo di un così delicato settore del Comune».

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