Clochard in biblioteca
Ma non per studiare

Extracomunitari e italiani senza tetto nei periodi di maggior freddo si concentrano nella sala ristoro al pian terreno.

Como

La biblioteca rifugio di alcuni extracomunitari e italiani senza tetto, che nei periodi di maggior freddo si concentrano nella sala ristoro, sita al pian terreno.

Un situazione che crea disagio agli studenti comaschi e che Licia Viganò, responsabile della biblioteca di piazzetta Lucati, definisce «comune a molte biblioteche italiane in quanto luoghi pubblici». Nel 2013 vi sono transitate 105 mila persone solo per i servizi monitorati. È quindi estremamente difficile filtrare l’accesso, sebbene la responsabile chiarisca che queste persone non stazionano mai nelle sale deputate allo studio, ma semplicemente nella zona dove ci sono i distributori di bibite e caffè. Il fenomeno tuttavia crea disagi e divide gli studenti.

«Il problema si pone quando la biblioteca è piena – spiega Maria Allevi, 23 anni –. E abbiamo bisogno di usare le prese per i computer, dato che quelle della sala adiacente non funzionano . Ma a me queste persone non hanno mai creato problemi».

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