Coltelli e bastoni
Identificati 50 tifosi

Sequestrato un borsone con le armi fuori dallo stadio prima della partita tra Como e Venezia

Nessuna denuncia o Daspo, ma tramite le impronte digitali la polizia vuole risalire al proprietario

La curva del Como chiusa, ma i tifosi azzurri sono sempre combattivi. Forse anche troppo, questa volta. E non si intende, in questo caso, la voglia di tifare per la propria squadra che, oltretutto, è riuscita a battere il Venezia con un secco 2-0.

C’era probabilmente tanta rabbia, fuori dalla stadio, da parte di quegli ultras che sono stati tenuti lontano dalla loro curva, a causa della squalifica decretata dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive per i cori nelle ultime due partite di campionato. Una rabbia che qualcuno ha “riposto” in un borsone, che conteneva bastoni in legno, coltelli e qualche fumogeno.

Appena prima della partita, infatti, gli agenti della polizia che stavano effettuando i controlli prepartita all’esterno dello stadio, hanno trovato in una delle aiuole appena fuori dal bar “Giannina”, in via Rosselli, a due passi dallo stadio, il borsone. I poliziotti, quando hanno scoperto il contenuto di armi e fumogeni, hanno subito fermato le persone che c’erano lì attorno, nella speranza di poter identificare in tempi brevi il proprietario della “merce”.

Al bar, in quel momento, c’era una cinquantina di persone: nessuno di loro ha detto di aver portato il sacco con i bastoni e i coltelli.

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