Comaschi negli ospedali ticinesi
La Regione: «Basta barriere»

Progetto pilota nella commissione per i rapporti Italia-Svizzera - Al lavoro il presidente del Cantone e il consigliere Fabio Rizzi

Almeno sulla salute, Como e la Svizzera non litigano. Dopo le polemiche e i timori per i risultati del recente referendum nella Confederazione, arrivano notizie che vanno nella direzione opposta rispetto all’atteggiamento di chiusura più volte denunciato. Il dialogo, se parliamo di sanità, c’è e sta dando frutti.

Si avvicina, in sintesi, un accordo che potrebbe consentire ai comaschi - in particolare a quelli che vivono nelle zone più vicine al confine - di curarsi in ospedali svizzeri. E i cugini potrebbero rivolgersi alle nostre strutture. Stanno lavorando a un’intesa Paolo Beltraminelli, direttore del dipartimento Sanità del Ticino, e il presidente della commissione Sanità della Regione Fabio Rizzi.

Si tratta di uno dei progetti pilota sul tavolo della commissione speciale per i rapporti tra Italia e Svizzera voluta da Roberto Maroni e guidata da Francesca Brianza. Finora si è parlato di un’alleanza che coinvolga il Canton Ticino e i Grigioni da una parte, le province di Varese e Sondrio dall’altra. Ma sono in corso approfondimenti per allargare questi nuovi accordi bilaterali al territorio comasco.

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