Como, 211 tuffi nel lago.
«Il sogno? Scivoli sulla riva»

Non uno ma 211 tuffi al Lido Villa Olmo per rendere tributo, finalmente, al lago tornato balneabile dopo quarant’anni di divieto.

Non uno ma 211 tuffi al Lido Villa Olmo per rendere tributo, finalmente, al lago tornato balneabile dopo quarant’anni di divieto.

Al quarto convinto tentativo, con i primi tre più o meno saltati a causa del maltempo, ieri a mezzogiorno in punto l’iniziativa del bagno di gruppo sulla spiaggia dei comaschi per eccellenza con addosso la maglietta celebrativa è riuscita nel migliore dei modi nonostante appena 21,5 gradi di temperatura dell’acqua.

Farà da preludio ad una serie di iniziative che i gestori stanno già pensando. Il loro intento è valorizzare la ritrovata possibilità di nuotare nel Lario anche nella città di Como (perlomeno nello specchio di fronte a Villa Olmo), e, garantiscono, sviluppando proposte con il massimo rispetto dell’ambiente.

La prima in lista, se sarà possibile dal punto di vista tecnico e autorizzativo, è quella di installare degli scivoli a lago. Sarebbero strutture mobili sul lato opposto a Villa Olmo e potrebbero trasformare il Lido in una sorta di centro acquatico tutto particolare, in qualche modo naturale: avrebbe per protagonista l’acqua dolce del lago invece che la più comune acqua clorata delle piscine. «Per quest’anno non faremo niente dal punto di vista strutturale anche per una questione di costi, invece vorremmo proporre alcune novità l’anno prossimo ma è necessaria l’autorizzazione dell’amministrazione comunale», dice Giorgio Porta, gestore da 33 anni insieme al socio Maurizio Locatelli. «Sicuramente non faremo una piscina a lago - precisa - se mai va valorizzato il lago che è una piscina naturale. È proprio quello il nostro valore, i veri comaschi lo sanno bene. Dobbiamo imparare tutti a rispettarlo, ad amarlo, a usarlo in senso buono».

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