Como, farmaciste comunali licenziate
Il tribunale ordina il reintegro

Le due professioniste erano state trasferite il 17 febbraio dello scorso anno alle dipendenze della farmacia Sollazzi, per un solo anno di lavoro

Il tribunale del lavoro di Como ha disposto l’immediata riammissione in servizio delle due farmaciste messe alla porta quando l’amministrazione comunale, nel 2013, stabilì di vendere la farmacia di Muggiò.

Le due professioniste erano state trasferite il 17 febbraio dello scorso anno alle dipendenze della farmacia Sollazzi, che con uno sconto di 150mila euro sulla stima di acquisto (che ammontava a 700mila) si era accaparrata l’esercizio di Muggiò, impegnandosi anche a mantenere entrambe le dipendenti al lavoro per un anno ancora.

A nulla valse un primo tentativo di conciliazione davanti alla Direzione territoriale del lavoro, invito che Palazzo Cernezzi cortesemente declinò. Servì il tribunale, cui l’avvocato delle donne prospettò una duplice violazione dei diritti delle sue assistite: da una parte un accordo che confluiva in un licenziamento sicuro nel breve volgere di un anno (quando,invece, la procedura avrebbe richiesto una ricollocazione o due anni di mobilità all’80%); dall’altra la totale disapplicazione di un accordo con Csu risalente al 2002, in base al quale tutti i dipendenti che fossero stati estromessi dall’organigramma della partecipata comunale, avrebbero dovuto essere subito reimmessi negli organici del palazzo. Ora è stato deciso il reintegro.

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