Como, il sindaco ferma Parentopoli
E gli scrutatori “amici” rinunciano

«Inopportuna», secondo Landriscina, la nomina di parenti e colleghi ai seggi elettorali. Dopo la denuncia de “La Provincia” lasciano sia il consigliere di Fdi sia la figlia dell’assessore

Como

«Ispirandomi al pricipio della trasparenza che voglio contraddistingua questa amministrazione, ho chiesto e ottenuto che sia la signorina Ilaria Pettignano che il consigliere Lorenzo Cantaluppi rimettessero formalmente la loro nomina, cosa che avverrà nelle prossime ore».

Il primo cittadino

Così è intervenuto ieri pomeriggio il sindaco Mario Landriscina che i bene informati raccontano “infuriato” da due giorni sui nomi contenuti nella lista dei 131 scrutatori, proposta dall’assessore Francesco Pettignano (padre di Ilaria) e approvata dalla maggioranza in commissione elettorale, presieduta dallo stesso assessore con delega del sindaco. L’esponente dell’opposizione ha preteso, invece, che i nomi dei restanti scrutatori venissero sorteggiati.

Landriscina ha definito «inopportuna» la modalità di scelta degli scrutatori oltre all’inserimento dei due nominativi e ieri ha chiesto la rinuncia sia al consigliere di Fratelli d’Italia che alla figlia dell’assessore.

Vale la pena sottolineare che si tratta di un incarico da 170 euro (224 euro per i presidenti di seggio) e che non ci sono violazioni di legge, ma la questione sollevata da “La Provincia” (già in passato si era sollevato un polverone per la scelta di parenti di consiglieri ed esponenti del centrosinistra) sta tenendo banco da due giorni nei corridoi di Palazzo Cernezzi.

Landriscina ha anche voluto sottolineare di aver «già dato indicazioni affinché in futuro non si verifichino più situazioni con conflitti di interesse di alcun genere» e che «dopo le elezioni vengano identificati criteri oggettivi e non contestabili per la scelta degli scrutatori nell’ottica della massima trasparenza, come è mio costume essere».

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