Como, la crisi arriva in carcere
Sciopero contro il “caro spesa”

Sono arrabbiati i detenuti del carcere del Bassone. Molti di loro denunciano il forte rincaro dei prezzi della “spesa” all’interno della struttura

Sono arrabbiati i detenuti del carcere comasco del Bassone, che a quanto pare non è stato risparmiato dalla crisi economica.

Secondo molti di loro i prezzi della “spesa” all’interno della struttura sarebbero esponenzialmente rincarati, con particolare riguardo ai prodotti alimentari che, come noto, i detenuti possono acquistare regolarmente dal cosiddetto “spesino”. Lamentano rincari a loro dire eccessivi, spesso anche per generi diversi. È il caso, pr esempio, delle preziosissime bombolette del gas da campeggio, che tutti i detenuti, o quasi, utilizzano per potersi scaldare le vivande nelle celle. Lamentano il fatto che nei supermercati siano vendute a 0,60 centesimi, mentre in carcere il loro costo sia di due euro. In tutte le strutture carcerarie italiane - e il Bassone non fa eccezione - il sistema prevede un vitto passato dall’amministrazione, comprensivo di un primo, di un secondo con contrno e frutta, e la possibilità, per chi abbi soldi, di integrarlo con il cosiddetto “sopravitto”. In altre parole un detenuto a turno, il cosiddetto “spesino”, raccoglie le ordinazioni e consegna pacchi di alimenti diversi o generi analogamente necessari, quali le bombolette. Nei prossimi giorni i detenuti del Bassone insceneranno una sorta di sciopero della spesa.n

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