Como: lite con l’impresa
Tutto fermo in Ticosa

Ancora niente accordo con il Comune sul contratto per l’ultima fase della bonifica del sottosuolo

Impossibile pagare i lavori in 60 giorni come richiesto. Senza intesa bisognerà rinviare altri interventi

Como

Manca una firma. Ma questa volta non è un problema di burocrazia o di lungaggini. Il problema è sostanziale perché riguarda il vil denaro. L’ultima fase dei lavori di bonifica nell’area Ticosa non è ancora partita - e ormai è tutto fermo da mesi - perché il Comune non ha trovato un accordo con l’impresa che ha vinto l’appalto per le opere di pulizia del sottosuolo, la savonese Autotrasporti Pensiero.

Il tira e molla va avanti da settimane, il risultato è che nella spianata tra via Grandi e via Regina non si vedono né uomini né mezzi di cantiere in azione. In sintesi - e al di là dei tecnicismi - l’azienda deve accettare formalmente una modifica introdotta di recente dal governo Renzi, novità che prevede una revisione al ribasso degli importi dovuti dal committente nella misura del 5%, ma non lo fa perché prima vuole avere certezze dall’amministrazione comasca sui tempi di pagamento. Peccato che Palazzo Cernezzi non possa certo promettere di versare, come richiesto, entro 60 giorni. Basti pensare che un intervento che parte ora verrà pagato, nella migliore delle ipotesi, nella seconda metà del 2016.

Su questo punto si è arenato il dialogo con Pensiero, adesso il Comune ha di fronte a sé due strade: o trova un accordo con l’impresa oppure, se non vuole congelare la bonifica a tempo indeterminato, deve prelevare dalle casse qualche centinaia di migliaia di euro - con una scelta tutta politica - rinunciando a finanziare altre opere già previste.

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