Como, lo storico bar Monti venduto dopo cent’anni

Ferdinando Colombo, 79 anni, passa il testimone

«Per la verità ci sono proprio nato, in questa pasticceria. Mia madre ci lavorava... Salì al piano di sopra, mise al mondo due gemelli - me e mio fratello - e poi tornò al suo posto, dietro al bancone».

Fa un po’ specie immaginare piazza Cavour senza Ferdinando Colombo, 79 anni portati benissimo e vissuti tutti, dal primo all’ultimo, sotto il vecchio orologio che, all’angolo con il lungolago, proietta la sua ombra sul selciato, facendo anche un po’ da meridiana nelle giornate di sole. Ferdinando, che tutti conoscono come il “Nando” del Monti - il bar e il gestore più fotografati della città da orde di turisti che negli ani ne hanno decretato il successo, eleggendo il locale e il suo proprietario a simboli della città - ha deciso di dire basta.

Fondata dal “Ciapìn”

Il motivo? «Avevo voglia di iniziare a badare un po’ anche a me stesso», racconta lui, spiegando di come i suoi due figli abbiano deciso di intraprendere altre strade e di come la rinuncia, dopo tanto tempo, sia stata quasi una scelta obbligata: «Ho trovato un gruppo serio di investitori comaschi che, trascorso un mesetto, e dopo una serie di lavori che erano necessari, riaprirà il locale senza modificarne la denominazione e, soprattutto, mantenendo al loro posto i nove dipendenti».

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