Como a Maroni: «Stangata solo a noi»

Lucini incontra i vertici della Regione e chiederà di non prevedere il pedaggio in tangenziale

È fissato per questa mattina, giovedì, alle 11 il faccia a faccia tra il sindaco di Como Mario Lucini, il governatore Roberto Maroni e l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte nel corso del quale si deciderà, una volta per tutte, se i comaschi dovranno pagare o meno 60 centesimi per percorrere i 2.4 chilometri del primo lotto della tangenziale.

Il sindaco Lucini nei giorni scorsi aveva scritto una lettera al presidente della Regione chiedendo la non applicazione del pedaggio. Anche per una questione di equità, visto che per la tangenziale di Varese il pedaggio non è previsto almeno fino al termine di Expo (31 ottobre). A Milano al vertice ci sarà anche Alessandro Fermi (Forza Italia), sottosegretario regionale: «La mia posizione - spiega - è chiara da tempo, visto che già un anno fa avevo presentato come primo firmatario una mozione, poi approvata, per chiedere che Como non pagasse. Nel settembre scorso avevamo avuto rassicurazioni dall’assessore Cavalli che non si sarebbe pagato nulla fino alla fine del 2015 e chiediamo che vengano rispettati gli impegni presi».

Secondo Dario Bianchi, consigliere regionale leghista «la questione del pedaggio non si risolverà, è più facile che resti chiusa la tangenziale fino a fine ottobre. Non ho elementi per dirlo, ma sono pronto a scommettere». Daniela Maroni (lista Maroni presidente) dice: «Se non si paga a Varese, non si deve pagare nemmeno a Como. In ogni caso questa infrastruttura è molto importante per la città poiché molto congestionata».

Dal canto suo Luca Gaffuri (Pd) aggiunge: «La richiesta di Lucini è legittima sia perché a Varese non si paga, ma soprattutto perché a livello nazionale non mi risulta che ci siano tangenziali a pagamento».

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