Como, ora ti serve uno stadio
Ma il piano B non è solo tedesco

Il casoLa conferma dal presidente Porro: anche investitori italiani interessati al Sinigaglia - Aperto tutti i giorni e con posteggi interrati. Intanto, in caso di promozione, riapriranno i distinti

Non ci sono più soltanto i tedeschi della Hellmich (specialisti del ramo “stadi”, ristrutturazione o costruzione) nell’elenco degli investitori interessati al nuovo Sinigaglia. Lo ha confermato il presidente del Como Pietro Porro, che alla vigilia della partita vinta con il Bassano, ha spiegato di avere ricevuto proposte anche da parte di costruttori italiani, tutti intenzionati a “mettere le mani” sul vecchio impianto: «La posizione del Sinigaglia - ha detto Porro - è invidiabile, e piace moltissimo. L’idea è sempre quella iniziale: procedere cioè a una ristrutturazione che preveda la costruzione di posteggi interrati e che consenta di mantenere la struttura attiva sette giorni su sette».

Diversa concretezza servirà invece in caso di promozione (facendo tutti gli scongiuri del caso), quando i distinti andranno necessariamente riaperti: la serie B richiede stadi suddivisi in quattro settori, e nel caso di Como, alla tribuna centrale e alle due curve non potrà che aggiungersi l’ultima tribuna. Per attivarla, però, occorre mettere mano al portafogli e procedere a una serie di lavori di adeguamento. I soldi potrebbero metterli sia la società sia l’amministrazione comunale, ma al momento è anche difficile stabilire quanti ne servano. Si sa invece con esattezza cosa serva, cioè i cosiddetti “tornelli”, ai quali tuttavia vanno associate aree di cosiddetto “preingresso”. In viale Puecher non c’è lo spazio fisico sufficiente, a meno di non “divorare” l’intero marciapiede. Più probabile allora che si intervenga verso l’hangar, da una parte, e verso il Monumento ai Caduti sull’altro lato. Nel frattempo, però, se (di nuovo scongiuri) il Como dovesse ottenere la promozione, la società sarà obbligata a eseguire una preiscrizione al campionato indicando, per le partite casalinghe, una sede diversa, salvo poi cambiare in corsa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA