Como, pomata anti tumore
Il pm chiede 4 anni di pena

Il pubblico ministero Massimo Astori ha invocato quattro anni nei confronti del medico, imputato di non avere diagnosticato e curato il male in modo corretto

Il pubblico ministero Massimo Astori ha invocato quattro anni di condanna nei confronti del medico , imputato in un complicatissimo processo scaturito dalla morte di una paziente, uccisa nel 2010 da un cancro il cui decorso, secondo l’accusa, fu in qualche modo favorito da una serie di omissioni e disattenzioni gravissime, tutte imputabili alla condotta dello stesso medico curante.

Il medico è accusato di non avere riconosciuto la patologia di cui era affetta la sua paziente, di non averla indirizzata verso gli accertamenti diagnostici oncologici che si rendono necessari in questi casi, di averla convinta che le ulcere della cute che la affliggevano erano di origine psicosomatica - prescrivendole pertanto delle pomate - salvo poi sconsigliarle di farsi sottoporre a un intervento.

Nel corso del dibattimento, rispetto al contenuto del capo di imputazione, è emerso che la paziente aveva dichiarato al suo medico di non volersi sottoporre a nessun approfondimento diagnostico, e che quindi sarebbe stata lei, per prima, a sottrarsi alle cure.

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