«Como: se ci dividiamo
addio tangenziale»

Braga: «Per il secondo lotto ripartiamo da un progetto condiviso, solo così otterremo i finanziamenti»

Lucini: «Obiettivo prioritario, con la Tremezzina». Domani un vertice al Tavolo per la competitività

Como

La presa di posizione delle categorie (che hanno rilanciato l’idea dell’autostrada Varese-Como-Lecco al posto del secondo lotto della tangenziale così come immaginato finora) fa discutere. Ma non trova molti consensi, almeno tra i principali rappresentanti comaschi. Dalla deputata comasca Chiara Braga, passando per il sindaco Mario Lucini, fino al sottosegretario in Regione Alessandro Fermi, tutti lanciano un appello a non dividersi e puntano sul secondo lotto per evitare che Como si ritrovi con una tangenziale monca, lunga due chilometri e mezzo.

«La Regione aveva differito la realizzazione del secondo lotto, noi dobbiamo quindi far leva sull’accordo di programma che prevede la realizzazione di tutto il sistema tangenziale ed è ancora valido - afferma Braga - Bisogna rimettere in carreggiata un’operazione che stava deragliando, prima di parlare di fondi discutiamo del progetto. Riprendiamo un percorso che si era interrotto».

Spiragli da Roma

La deputata del Pd, membro della segreteria nazionale, è la rappresentante comasca più vicina al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e non è un dettaglio: «In questo momento le risorse pubbliche sono poche - spiega Braga - ma anche di recente il ministro ha detto che bisogna puntare sulle opere davvero utili e credo che il nostro secondo lotto rientri a pieno titolo in questa categoria. Servirà tempo ma le premesse mi sembrano buone». Sempre a patto di non dividersi, tendenza molto diffusa alle nostre latitudini. E in questo senso servirà a fare chiarezza l’appuntamento di domani mattina a Villa del Grumello, dove arriveranno - complice una riunione del Tavolo per la competitività e lo sviluppo - tutti i rappresentanti più importanti del territorio. All’ordine del giorno dei lavori, aperti dal coordinatore Annarita Polacchini, c’è infatti la questione delle infrastrutture, in primis la variante della Tremezzina e poi la tangenziale comasca.

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