«Como sia attraente,

non diventi un resort»

Dopo le nuove norme sull’urbanistica che hanno bloccato il consumo di suolo, interviene il presidente dell’ordine degli Architetti

«Il lavoro inizia adesso e Como può diventare un modello della rigenerazione e del non consumo di suolo».

A dirlo è il presidente dell’ordine degli Architetti Angelo Monti a ridosso dell’approvazione definitiva, da parte del consiglio comunale, del piano di governo del territorio che, in estrema sintesi, consente di costruire solo su aree dismesse e su zone già edificate.

«Naturalmente - dice Monti - sul progetto di una città che controlli il proprio consumo di suolo non posso che convenirne, perché in questi anni è stato uno dei temi cruciali che ho posto. Le città devono crescere sempre di più all’interno di se stesse e mi sembra che questo piano lo dia come indicazione».

Il numero uno degli architetti comaschi ammette che «nelle nostre città il consumo di suolo è stato di 4 mq a persona e questi sono valori non sostenibili per la sopravvivenza di quello che consideriamo un bene per il turismo, l’economia e per la bellezza».

Secondo Monti il lavoro arriva adesso e l’amministrazione comunale dovrà «declinare gli slogan su cui tutti ormai sono d’accordo con la densificazione della città e la rigenerazione».

Monti dice: «Il vero progetto per la città di Como inizia domani mattina. Quarant’anni fa Como era stato un laboratorio sul tema dei centri storici. Ecco, adesso abbiamo l’occasione di essere una realtà pilota della rigenerazione della città e di diventare un modello sulla densificazione urbana». L’architetto precisa però che la città ha bisogno di «diventare attraente in termini economici e per i giovani, altrimenti rischia di essere soltanto un resort di lusso».

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