Como, un vandalo di 14 anni
Giù gli estintori dal tetto dell’autosilo

Duplice raid nel parcheggio multipiano della Val Mulini: denunciato giovane comasco. Aveva lanciato in strada anche due transenne. Il padre lo scopre e chiede scusa alla Csu

Le cronache non raccontano se, negli uffici della Como Servizi Urbani, il padre del ragazzino protagonista di un paio di bravate finite con una denuncia penale si sia presentato trascinando il figlio per un orecchio. Di sicuro si sa che ha chiesto scusa e ha anche assicurato la sua intenzione di risarcire i danni causati.

Il bicchiere mezzo pieno di una storia altrimenti sconcertante non ha però evitato una denuncia penale al giovane e improvvisato vandalo, autore di un duplice blitz ai danni dell’autosilo della Val Mulini, segnalato alla Procura presso il tribunale dei minori dagli agenti della polizia di Como.

Dobbiamo riavvolgere il corso del tempo al 16 gennaio scorso, per trovare traccia della prima incursione.

Nel corso del pomeriggio una donna, che stava andando a riprendere la sua auto, sente un botto molto forte. Si spaventa e segnala immediatamente l’accaduto ai dipendenti di Csu in servizio all’autosilo.

Un veloce sopralluogo consentire di scoprire che qualcuno aveva divelto cinque estintori: due al sesto piano, altrettanti al terzo e al primo. Quattro dei sei estintori verranno recuperati ai piedi del parcheggio multipiano.

I video di sicurezza della struttura consentono di individuare - ma non identificare - due ragazzini, impegnati nel loro raid vandalico. Due giorni più tardi al sesto piano dell’autosilo un addetto dell’autosoccorso Lauria, che in cima al parcheggio di Csu ha il deposito delle auto sotto sequestro, sorprende un ragazzo a imbrattare una Opel Vectra e una Panda con un estintore, ma il giovane fugge prima di essere acciuffato.

Alcuni giorni dopo il padre del responsabile, uno studente di 14 anni di Como, si è presentato per scusarsi delle malefatte del figlio, per dirsi disponibile a risarcire eventuali danni e per scagionare l’altro ragazzo immortalato dai video di sicurezza. Questo non ha però interrotto l’inchiesta su quanto avvenuto e, così, la polizia si è vista costretta a denunciare il ragazzino con l’accusa di danneggiamento aggravato e getto pericoloso di cose.

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