Da Como al Burkina
Il colpo di stato
non ferma i volontari

Prosegue la missione per far visita ai bambini adottati a distanza

Olivia Piro e gli altri sei del gruppo: «Mai sentiti in pericolo»

«Il nostro lavoro continua, torneremo in Italia domenica 9 come previsto fin dalla partenza». Olivia Molteni Piro, l’artista comasca Ester Negretti e Matteo Giacò inviano messaggi e foto tranquillizzanti dal Burkina Faso dove un colpo di Stato, che ha costretto il presidente Blaise Compaoré a fuggire in Costa d’Avorio, ha sorpreso loro e altri quattro volontari comaschi in missione nel Paese africano.

Ieri mattina il gruppo, partito per il Burkina con l’associazione Kibarè allo scopo di far visita ai tanti bambini sostenuti con le adozioni a distanza e per verificare lo stato del progetto Caleidoscopio con la realizzazione di una scuola che ospiti anche bimbi sordomuti, ha lasciato Bobo Bioulasso nel Sud del Paese per far rientro nella capitale. A Ouagadougou la situazione è decisamente più tranquilla rispetto a cinque giorni fa, quando i sette volontari comaschi sono stati costretti ad andarsene per motivi di sicurezza, viste le violente proteste che hanno causato una trentina di morti. Ieri l’opposizione ha organizzato nella capitale una manifestazione per chiedere al tenente colonnello Isaac Zida, ex numero 2 della guardia presidenziale autoproclamatosi presidente transitorio del Burkina dopo le dimissione di Compaoré, una transizione civile e democratica.

«In realtà - spiega Olivia Molteni Piro, che ormai conosce il Burkina Faso da vent’anni - non ci siamo mai sentiti in pericolo». Il trasferimento al Sud in una zona più tranquilla rispetto a Ouagadougou, dove un milione di persone erano scese in piazza per chiedere le dimissioni del presidente che da 27 anni governava il Paese, è stato - tranquillizza ancora la cooperante italiana - «una precauzione». Nelle giornate calde del colpo di Stato, con la chiusura delle frontiere e dell’aeroporto, la Farnesina aveva valutato varie opzioni per far uscire dal Paese gli oltre 200 italiani presenti. Fortunatamente non ce n’è stato bisogno.

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