De Amicis, per la Diocesi
l’accordo è possibile

Cantù, si cerca una soluzione per i locali abbandonati

Obiettivo: rilanciare la collina del sapere

Sono le prime parole dopo un lungo silenzio durato anni. Parole che si potrebbero interpretare anche come significative, a voler essere ottimisti, per lo sviluppo di un percorso da condividere insieme al Comune, visto come un alleato pubblico per un’auspicata riapertura degli spazi abbandonati del collegio. A uscire allo scoperto, attraverso la Diocesi di Milano, è la Facec, la Fondazione Ambrosiana Cultura Educazione Cattolica, proprietaria degli stabili abbandonati che un tempo ospitarono il De Amicis, ora ridimensionato negli adiacenti e ordinati locali in uso alla cooperativa di ex studenti che continuano a proporre una formazione di qualità, con un liceo scientifico e un liceo artistico.

È la Facec a porre speranze proprio nel dialogo avviato da poco con il Comune di Cantù. Non si nasconde che si cerca con difficoltà un investitore privato, intenzionato ad acquistare almeno parte dell’area. Per il momento non c’è nessuna previsione, invece, per una riqualificazione anche momentanea del comparto. Che potrebbe avvenire solo all’eventuale avvio di un progetto su cui tentare il rilancio della cosiddetta collina del sapere, in centro alla città, tra salita Camuzio - dietro via Matteotti - e via Enrico Brambilla.

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