Derubati dal fiscalista
e lo Stato non li aiuta
«Così rischiamo il crac»

Si avvicina la sentenza per Gennaro Caporaso. Ma i clienti sono vittime anche della burocrazia: «Dal fisco niente sconti. Hanno ipotecato la casa»

E non bastava il danno. I clienti di Gennaro Caporaso, consulente fiscale accusato di essersi giocato ai cavalli non meno di 300mila euro, soldi che i suoi clienti gli avevano affidato per il pagamento delle tasse e dei contributi Inps, si ritrovano perseguitati da cartelle esattoriale e ganasce fiscali griffate Equitalia, a causa delle imprese del loro commercialista.

Il coro rabbioso degli ex clienti gabbati s’è alzato ieri mattina, in Tribunale, a margine dell’udienza contro Caporaso. Udienza che avrebbe dovuto sancire la pena - patteggiata - del consulente fiscale, ma che è invece finita con un nuovo rinvio.

«Purtroppo - commenta l’avvocato Isabella Tosto, uno dei legali di parte civile - non stiamo trovando grande collaborazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e soprattutto dell’Inps sulla possibilità di far fronte ai pagamenti non ottemperati dalla mia cliente per colpa dell’imputato».

Nessuna delle vittime di Caporaso ha mai ricevuto un euro di risarcimento del danno. Per questo motivo il giudice Walter Lietti, ieri mattina, ha rinviato l’udienza. Facendo intendere che l’accordo sul patteggiamento della pena a un anno e mezzo raggiunto tra il difensore di Caporaso, l’avvocato Angelo Giuliano, e il pm Mariano Fadda non sembrava congruo.

Si torna in aula tra due lunedì.

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