Disastro Villa Geno,
Comune di Como beffato

Il ristorante è chiuso, ma il gazebo esterno è accessibile a tutti. Arredi rovinati e rifiuti nel giardino

L’assessore Iantorno: «Inaccettabile, manca totalmente la sicurezza. Ci ridiano subito le chiavi»

Como

L’ultimo ultimatum del Comune risale a tre giorni fa, quando la giunta aveva dato un termine di 72 ore alla società Cabella in liquidazione per la consegna delle chiavi. In caso contrario l’amministrazione minaccia lo sgombero coatto.

Ma lo scenario che si presenta a Villa Geno, uno dei posti più belli della città, è desolante. Il giardino che fino a una manciata di mesi fa ospitava ricevimenti di nozze in una cornice mozzafiato è pieno di erbacce. Appesi agli alberi ci sono ancora alcuni portacandele in vetro. Accedere al giardino è facilissimo, basta passare di fianco a una mini transenna blu che non blocca per nulla l’ingresso. Completamente aperto anche il gazebo esterno, dove si può entrare senza problemi e vedere diverse sedie e tavoli accatastati. Spostandosi sul retro ci sono bidoni e rami secchi abbandonati, cassette di bottiglie, bombole di gas (vuote) e altro materiale.

L’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno allarga le braccia: «Ci hanno segnalato questa mattina (ieri, ndr) che il cancelletto che porta al giardino era spalancato e adesso abbiamo provveduto a mettere davanti alcuni vasi. La situazione però è inaccettabile».

Dal canto suo Massimo Serrentino, ex consigliere comunale e vecchio membro del cda della Cabella (ora in liquidazione) chiarisce che «prima della consegna delle chiavi deve essere effettuato il sopralluogo da parte di Equitalia, che ha pignorato l’arredamento per un totale di 30mila euro. Io non faccio più parte della società, ma ho cercato di mantenere i rapporti con il Comune vista la delicatezza della situazione».

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