Droga nelle scuole, la finanza conferma
«Sempre più presidi chiedono aiuto»

Le fiamme gialle: «I ragazzi pensano che fumare uno spinello non sia un problema». Molti alunni non sono tornati a scuola dopo i controlli alla Ripamonti e alla Leonardo

Molti degli alunni incappati nei controlli dei Baschi verdi della guardia di finanza, che la scorsa settimana sono intervenuti con l’unità cinofila alla Ripamonti e alla Leonardo Da Vinci, non sono tornati sui banchi di scuola i giorni successivi. Tanto che il preside - ancor prima che la notizia dei sedici studenti pizzicati con la droga in cartella divenisse di dominio pubblico - si è messo in contatto con le fiamme gialle per poter conoscere i risultati dell’operazione e per avere i nomi degli alunni positivi ai controlli.

Non si è ancora spenta l’eco dopo che gli uomini della compagnia di Como della guardia di finanza sono usciti dalle aule dei due istituti superiori comaschi con oltre duecento grammi di marijuana, 10 di hascisc e una di cocaina.

Ieri è toccato al comandante provinciale, il colonnello Marco Pelliccia, analizzare i risultati dei controlli.

«Purtroppo abbiamo avuto la conferma che il fenomeno della diffusione della droga nelle scuole c’è - ha commentato - E noi veniamo sempre più attivati dai presidi» che chiedono aiuto alle forze di polizia affinché venga debellata la presenza di sostanze stupefacenti tra i banchi. «I nostri interventi - sottolinea infatti il comandante provinciale - sono sempre realizzati di concerto con i dirigenti scolastici. Ma ci tengo precisare che noi non andiamo a caccia del ragazzino con lo spinello in cartella, ma è il fenomeno che vogliamo aggredire. I controlli come quelli della scorsa settimana sono a tutela proprio dei ragazzi e delle famiglie».

Famiglie che reagiscono incredule alla convocazione da parte dei finanzieri.

«L’impressione - commenta ancora l’ufficiale - è che tra i ragazzi non c’è consapevolezza sulla gravità dei loro comportamenti. Purtroppo con lo spinello è stata fatta negli anni una campagna di sottovalutazione. Mentre noi continuiamo a ripetere che si tratta di droga».

Repressione, certo, ma soprattutto prevenzione: «Noi cerchiamo di organizzare incontri, borse di studio, concorsi, diffusione di kit multimediali per far capire la valenza negativa dell’uso delle droghe. Purtroppo capita che magari il ragazzi che si era dimostrato attentissimo e reattivo quando si parlava di criminalità organizzata, poi venga trovato con la droga» e finisce così per andare a finanziare proprio quella stessa criminalità.

Nel frattempo l’inchiesta della guardia di finanza sulla diffusione delle droghe nelle scuole non si è certo fermata. Anche perché la quantità dello stupefacente sequestrato è stata talmente ingente da attestare evidentemente la presenza di spacciatori ben forniti.

Accanto infatti ai studenti “semplici” consumatori i finanzieri sono anche incappati in ragazzi trovati in possesso di quantità che lasciano ipotizzare un’attività di spaccio, forse addirittura organizzata all’interno o nelle vicinanze degli istituti scolastici.n R. Cro.

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