E Lorini le cantò alla Gerosa
con la musica di Battisti

“Gelosa cara amica mia”, sembra scritta su misura per il dirigente comunale alla mobilità e al pasticciaccio del posti blu

Ci sono le cose serie e ci sono le canzonette. E poi c’è Lucio Battisti. Una sua canzone (in realtà il testo è di Mogol) del 1980, “Gelosa cara amica mia”, sembra scritta su misura per il dirigente comunale alla mobilità, Pierantonio Lorini. Debitamente parafrasata può trasformarsi in “Gerosa cara amica mia”. Con la musica di Lucio Battisti, il dirigente comunale è chiamato a un’immaginifica conversazione a distanza con l’assessore Daniela Gerosa.

Lorini le parla di “tutti i parcheggi con gli aumenti” che “fanno più male del mal di denti, di “quelle tariffe che ho applicato” che “non vanno via con un bucato”. E ancora (Lorini è amante delle due ruote): “Gerosa cara, amica mia, facciamo un giro in bicicletta”.

Oppure, in chiusura; “Mandiamo via le auto dai viali, in fretta via, ce ne infischiamo degli strali. Lasciamo lì, tutti quei voti conquistati che resuscitano alla fine, il centrodestra che non c’è”.

È solo una parodia, certo, quella scritta dal nostro collega Francesco Angelini. Fa sorridere e alleggerisce per un attimo la vicenda del “pasticciaccio brutto” degli aumenti a sorpresa dei posti blu. Ma qualche riflessione, leggendola bene, ci può anche stare.

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