È un’“Aquila” colpita mortalmente
Il battellino affondato verrà demolito

Non sarà riparato, troppo gravi i danni al natante colato a picco un anno fa

Arriva in primavera fresca di vernice la nuova motonave Bisbino da 450 posti in larga parte al sole e nello stesso tempo viene deciso il fine corsa del battellino Aquila che per tanto tempo ha svolto un apprezzato servizio insieme alle unità gemelle, con identica capienza tipo Rondine, Falco, Gabbiano appartenenti alla cosidetta “serie uccelli”. L’Aquila aveva finito di navigare a seguito dell’affondamento avvenuto un anno fa, davanti al pontile di Villa Erba causato da una tempesta di vento che aveva investito il lago, con particolare incidenza il Basso Lario. Quella mattina, lunedì 11 novembre 2013, il tempo era improntato al brutto, ma il battellino era partito di buon’ora da Como con il proposito di raggiungere lo scalo di Urio per l’inizio del servizio giornaliero. A bordo c’erano soltanto il motorista e il marinaio.

Arrivato all’altezza di Torno il lago si era fatto ancora più agitato con onde alte che avevano suggerito l’interruzione della corsa. Il ritorno verso Tavernola era stato più che difficoltoso, il motoscafo era colato a picco subito dopo l’abbandono dei marinai nonostante fosse stato effettuato l’aggancio al battello più grande. Dopo un mese il recupero, poi l’Aquila era stata rimorchiata fino al cantiere di Dervio dove si trova tuttora. Ma la sorte è segnata. Il battello sarà demolito, in quanto devastanti sono state le conseguenze dell’immersione per quasi un mese.

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