Emergenza estate
Quattro malori all’ora

Ogni giorno in provincia novanta persone soccorse dalle ambulanze del 118 e non per incidenti

Landriscina: «Gli anziani i più colpiti. La ricaduta sui posti letto in ospedale è inevitabile»

Como

Niente ferie per l’emergenza sanitaria. Anzi: luglio e agosto, assieme a gennaio, sono i mesi in cui il 118 lavora di più nell’arco di un anno. Colpa del gran caldo che provoca un’impennata dei malori, soprattutto tra gli anziani.

Nei due mesi più caldi ogni venti minuti, in provincia, una persona viene soccorsa da un’ambulanza e accompagnata in ospedale a causa di patologie mediche. A luglio gli interventi del 118 per patologie mediche sono stati 2744 e la proiezione sul mese di agosto non si discosta da questi numeri.

In estate +20% di chiamate

«L’emergenza sanitaria non va in vacanza - spiega Mario Landriscina, direttore del 118 di Como - Un po’ perché la presenza di turisti sostituisce, almeno in parte, l’esodo dei residenti. Ma soprattutto perché il gran caldo, così come il gran freddo in inverno, causa i picchi maggiori sul fronte dei problemi di tipo medico».

E a soffrire maggiormente sono gli anziani: «In questa stagione restano spesso soli in casa e con il caldo soffrono - prosegue Landriscina - Le alte temperature, soprattutto se non si seguono le cautele classiche previste in queste occasioni, causano molto facilmente il riacutizzarsi di patologie o problemi medici» più o meno cronici. Non stupisce, quindi, che tra luglio e agosto il numero di chiamate al 118 sia aumentato di un buon 20% rispetto al resto dell’anno.

«I mesi in cui registriamo il lavoro maggiore - spiega ancora Mario Landriscina - sono i due più caldi dell’estate e gennaio, quando dobbiamo fronteggiare l’ondata influenzale». I numeri parlano chiaro: se lo scorso gennaio i pazienti soccorsi da un’ambulanza per problemi medici e accompagnati in ospedale sono stati 2721, a luglio sono stati 2744.

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