«Ex San Gottardo, topi e degrado»
E il Comune convoca la proprietà

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Como

Topi, sporcizia ai piedi delle impalcature, una struttura sempre più fatiscente nel cuore della città.

L’ex albergo San Gottardo, il maxi edificio posto tra piazza Cavour, via Fontana e via Cairoli, chiuso da oltre 30 anni e di proprietà della società milanese, Beatrice d’Este, torna nel mirino dei negozianti.

Le domande dei turisti

«Quanti anni devono passare per togliere quelle orrende impalcature di protezione e vedere gli operai nel cantiere? - si chiede Mario Borghini, del ristorante Hosterietta di via Volta - ovvio che, se l’immobile fosse sistemato, io lavorerei il doppio. Invece, i turisti che tornano a Como mi chiedono come mai quel bell’edificio sia così in degrado. Non so più che scusa inventare».

«Certo che attira topi e sporcizia - incalza Paolo Borghi, dell’ottica Lazzati di via Fontana - qui, tra bus che passano in continuazione, strisciando gli specchietti contro il porticato, e la pessima cartolina dell’ex albergo in rovina, siamo costretti a lavorare in una via simile a un ghetto. E pensare che ci troviamo nel cuore di Como».

Per Carlo Borghi, del medesimo negozio di ottica, «estensione della Ztl e ferite aperte in città, come lungolago ed ex San Gottardo, non fanno che complicare la vita ai commercianti. Basti dire che, qualche giorno fa - spiega - sono venuti a trovarci vecchi clienti dall’estero che, al San Gottardo, ci avevano fatto il viaggio di nozze. Nel rivederlo in quello stato, sono venute loro le lacrime agli occhi. Altro che città a vocazione turistica».

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