Expo, in città soltanto cantieri
Cavadini: frenati dalla burocrazia

L’assessore al Turismo: «Nel privato è più facile, ma le norme sono anche garanzia». Infopoint al Broletto, piazza de Gasperi e Libeskind: non saranno pronti per maggio

Como

Il primo maggio si alzerà ufficialmente il sipario di Expo. Ma tra 46 giorni Como come si presenterà? Tanti i cantieri aperti, ma nessuno sarà concluso. I lavori in piazza De Gasperi partono oggi, ma non finiranno prima di metà giugno, in piazza Grimoldi e via Pretorio non partiranno nemmeno. Inizieranno a breve quelli per l’infopoint al Broletto (ma ci vorranno tre mesi per completarlo). Cantieri anche a Villa Olmo, senza nulla di concluso e pure il ristorante di Villa Geno (di proprietà del Comune) sarà chiuso perché ancora non è stato trovato un gestore.

Non sarà pronto per l’inizio di maggio nemmeno il monumento “The life electric” di Daniel Libeskind, che sarà realizzato dai privati.

«Il pubblico non è agile»

L’assessore al Turismo Luigi Cavadini, che pure ha predisposto un calendario di eventi che vede gli spazi comunali già tutti al completo fino alla fine dell’anno, ammette che dal punto di vista delle infrastrutture i problemi ci sono. «Speravo che certe situazioni fossero completate - spiega Cavadini - e tra queste metto l’infopoint al Broletto, che ho seguito personalmente. È così difficile rispettare i tempi perché ci sono delle procedure che impediscono all’ente pubblico di muoversi con agilità e quindi, parlando dell’infopoint, abbiamo prima dovuto aspettare la disponibilità dei finanziamenti regionali, a cui sono seguiti i pareri della Soprintendenza, poi il bando di gara che ha tempi precisi a cui non si può ovviare».

«Il problema - prosegue Cavadini - è stato anche il patto di stabilità che vincola tutte le spese e poi la cosiddetta compatibilità. In pratica noi siamo costretti a dire alle imprese che potremo pagarli magari nel 2016 e, se la società non accetta, bisogna far scivolare in avanti l’esecuzione dei lavori. Questo per dire che è chiaro che ci sarebbe piaciuto arrivare per Expo con più cose fatte, ma purtroppo questa è la situazione. E anche per Villa Olmo, dove c’è la necessità di fare i lavori al più presto, credo che ci toccherà convivere con il cantiere durante il periodo di Expo».

Insomma, il pubblico si muove molto lentamente. «La differenza - precisa l’assessore - è che il privato decide oggi e domani in teoria può partire, mentre il pubblico decide oggi ma ha tutte le procedure da seguire. La burocrazia insomma ha un ruolo determinante nel frenare i lavori, ma contemporaneamente è giusto che ci siano delle norme e dei passaggi chiari perché tutto deve essere trasparente».

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