Cronaca / Como città
Mercoledì 17 Luglio 2013
Famiglia Ligresti in manette
Arrestati dal giudice comasco
Caso Fonsai: l’inchiesta coordinata dall’ex pm Vittorio Nessi. In città seguì il caso Preziosi e i primi fallimenti nel tessile
Affabile, sorridente e atletico. Eppure mai tenero con chi è sospettato di truccare i conti delle società. Ne sa qualcosa la famiglia Ligresti, papà Salvatore e i tre figli, finiti agli arresti su ordine di custodia cautelare richiesta da Vittorio Nessi, comasco, ex pm al quinto piano del palazzo di giustizia di largo Spallino e ora procuratore aggiunto a Torino.
È lui uno dei due magistrati che in Procura, nel capoluogo piemontese, stanno coordinando l’inchiesta sul presunto occultamento al mercato di un buco di circa 600 milioni nella riserva sinistri, occultamento che avrebbe causato un grave danno a oltre diecimila risparmiatori.
A Torino Nessi, dopo aver ricoperto il ruolo di sostituto procuratore generale, coordina il pool specializzato in reati finanzieri. Vicende proprio come quella della Fonsai, i cui vertici sono accusati di aver falsificato le comunicazioni sociali. Nello spiegare le accuse in conferenza stampa il procuratore aggiunto ha parlato di una gestione della compagnia assicurativa «piegata agli interessi della famiglia Ligresti», che fino al 2009 - sottolinea l’inchiesta - ha incassato dividendi per oltre 250 milioni di euro.
La crisi del tessile e la Fisac
E proprio con i reati societari e finanziari era iniziata, vent’anni fa a Como, la carriera di Nessi in Procura, proveniente dal tribunale fallimentare. Il suo cambio di ruolo coincise con il periodo delle prime grandi crisi del tessile, con fallimento di aziende del calibro di Fisac, i cui vertici finirono tutti sotto accusa in un fascicolo dello stesso Vittorio Nessi.
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