Festa del 2 giugno

tra crisi e preghiere

Folla ieri in piazza Duomo per la festa della Repubblica davanti a vescovo, sindaco e prefetto

Nel corso della cerimonia consegnate copie della Costituzione ai diciottenni e medaglie d’onore

Una festa della Repubblica all’insegna della sobrietà visto il difficile momento economico.

Si sono svolte ieri mattina in piazza Duomo le celebrazione per il 2 giugno . Molti gli intervenuti per ascoltare il prefetto Michele Tortora e del sindaco Mario Lucini che hanno criticato il patto di stabilità che sta mettendo in difficoltà le amministrazioni locali. Prima dell’inizio della cerimonia è intervenuto anche il vescovo Diego Coletti che poi si è diretto in Duomo per celebrare la messa. «Il vescovo mi ha detto che la Repubblica sarà al centro delle sue preghiere – ha spiegato Tortora – Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno in questo momento».

Tra crisi e speranza

Ad aprire i discorsi ufficiali, dopo l’inno nazionale suonato dalla Banda Baradello di Como, il prefetto che prima ha portato ai presenti il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla ricerca della coesione sociale.

Tortora ha parlato di una crisi che sta portando ad uno: «Sfilacciamento del rapporto fiduciario pericoloso per la tenuta del sistema democratico che impone a tutti i cittadini e specialmente a coloro che hanno responsabilità istituzionali di assumente atteggiamenti responsabili. La buona politica è necessaria per il progresso civile».

Tortora ha chiesto maggiore attenzione verso gli amministratori locali: «Il sindaco è colui che interpreta il disagio delle proprie comunità.

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