Fondi Cariplo, primi sì all’idea di Lucini

Meglio rinunciare a qualsiasi finanziamento o meglio proporre di completare il recupero di Villa Olmo? Svolta civica e il Pd appoggiano la proposta dell’ex sindaco. Dalla maggioranza per ora la reazione è fredda

Nemmeno su Villa Olmo la politica comasca riesce a compattarsi e ad esprimere una posizione univoca. Un rischio che l’ex sindaco Mario Lucini, che ha lanciato la proposta di completare il restauro dell’intero compendio di Villa Olmo, accedendo ai fondi emblematici di Fondazione Cariplo, aveva preventivato. «Spesso la provenienza di un suggerimento ha un peso non indifferente» è un passaggio della sua intervista rilasciata al nostro giornale, che ha rotto un silenzio che durava da un anno e mezzo. Ha pure aggiunto di «intervenire con spirito costruttivo, non per fare polemica», e «per evitare che si perda un’occasione».

«Poteva pensarci prima» è il lapidario giudizio che giunge dal vicesindaco Alessandra Locatelli, Lega, interpellata in assenza di un qualsiasi commento da parte del primo cittadino e successore di Lucini a Palazzo Cernezzi, Mario Landriscina. «Soprattutto avrebbe potuto lasciarci in eredità un progetto meno lacunoso» dice ancora Locatelli. Una posizione in linea con quella già espressa da Patrizia Maesani, Fratelli d’Italia, e da Enrico Cenetiempo, Forza Italia, proprio sul finanziamento a suo tempo ottenuto dalla giunta Lucini per Villa Olmo: «Un progetto ambizioso ma presentato in fretta, che ora sta creando più problemi di quelli che avrebbe dovuto risolvere».

La politica si divide, ma quantomeno la maggioranza si ricompatta attorno al sindaco: «Giusta la sua decisione di appoggiare altri progetti piuttosto che presentarne uno raffazzonato, al solo scopo di ottenere un finanziamento» ripete anche Locatelli.

Sulla sponda opposta si trova Svolta Civica, per cui la proposta di Lucini «è di assoluto buon senso. Se proprio l’amministrazione non intende accelerare sul progetto di Officina Como relativo alla Ticosa, la giunta non sprechi l’occasione e presenti il piano di fattibilità su Villa Olmo a Fondazione Cariplo» scrivono in una nota Maurizio Traglio, Vittorio Nessi e Barbara Minghetti.

«L’intervento - proseguono - merita di essere portato a conclusione, anche perché in questo modo la città avrebbe un gioiello completamente fruibile e dal potenziale ancora più elevato». Superato nei fatti l’auspicio finale: «Ci auguriamo che il sindaco e la giunta non si facciano condizionare da logiche di schieramento e prendano in considerazione il suggerimento dell’ex primo cittadino». «Assolutamente favorevole a completare un lavoro che è già a buon punto» è il parere di Stefano Fanetti, capogruppo Pd. «Peraltro in assenza di qualsiasi altro progetto che la maggioranza avrebbe potuto legittimamente proporre, quella di Lucini è una idea di buon senso che sarebbe una colpa accantonare».

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