Furbetti del pass in città
Una multa ogni tre giorni

Uso improprio del pass disabili o di quello per accedere alla Ztl, scoperti dai vigili 23 “furbetti” in due mesi e mezzo: uno ogni tre giorni

Uso improprio del pass disabili o di quello per accedere alla Ztl, scoperti dai vigili 23 “furbetti” in due mesi e mezzo: uno ogni tre giorni.

Gli ultimi dati sui controlli effettuati in centro storico dagli agenti, danno conto di altri cinque casi emersi in dicembre. Era stato il sindaco Mario Lucini, titolare della delega alla Polizia locale, a chiedere di intensificare le verifiche sull’utilizzo dei contrassegni rilasciati dal Comune. Negli ultimi venti giorni i vigili hanno smascherato quattro automobilisti che circolavano all’interno della Zona a traffico limitato con un permesso scaduto da mesi (in una circostanza addirittura da un anno) e un quinto che esponeva la fotocopia dell’autorizzazione valida per circolare in centro storico con possibilità di sosta per carico e scarico della merce.

Nel dettaglio, il 10 dicembre la Polizia locale ha scoperto un permesso scaduto il 31 marzo scorso, per di più la targa del veicolo non era tra quelle riportate sul pass in questione. Ben quattro le multe elevate tra il 17 e il 19 dicembre: una per uso improprio del tagliando (la sosta era consentita solo per carico e scarico), altre tre perché il permesso per circolare nella zona a traffico limitato era scaduto da mesi (rispettivamente il 31 gennaio, il 26 luglio e il 30 settembre dell’anno scorso.

Hanno rimediato tutti una sanzione da 80 euro, riducibili a 56 euro se pagati entro cinque giorni. Nelle scorse settimane c’erano stati anche due casi di auto con esposto sul cruscotto il permesso arancione di un parente defunto. I titolari dei contrassegni erano, in entrambi i casi, deceduti nel 2012.

Il primo episodio della maxi operazione di controllo, ha visto coinvolta una vettura parcheggiata in piazza Mazzini: dai controlli gli agenti hanno accertato che il pass apparteneva a una signora residente a Milano, ma scomparsa nell’aprile dell’anno scorso. Il secondo caso si era verificato sempre in centro storico, in via Bonanomi. E anche quella volta il permesso era sì autentico, ma di una donna morta un anno fa.

M. Sad.

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