Giovio, niente gite scolastiche

I prof rinunciano: troppo stress

Viaggio d’istruzione soltanto per 5 classi su 59

«Responsabilità pesanti e nessuna indennità»

Al Giovio solo cinque classi su 59 quest’anno andranno in gita. Una minuscola élite avrà questo privilegio, nemmeno un liceale su dieci.

Per le visite d’istruzione della durata di più di un giorno si salvano solo destinazioni come Barcellona e Monaco, grazie a un manipolo di coraggiosi docenti. Indagare su questa sorta di sciopero non è semplice, il clima nell’istituto di via Pasquale Paoli è teso. Pesa di sicuro il precedente dell’anno scorso, quando durante gli ultimi giorni di marzo due studenti minorenni in gita a Malta erano stati fermati, interrogati e subito rispediti a casa dalla polizia maltese. Motivo: erano in possesso di una piccola quantità di cannabis e sono stati colti in flagrante.

A questa visita avevano partecipato due classi quarte e una terza, da quel giorno per gli studenti convincere i professori ad accompagnarli è molto più difficile, con episodi simili il rischio è farsi in quattro per gli alunni e prendersi pure una denuncia. Per il corpo docenti andare in gita peraltro non è una gioia immensa, occorre portare sulle spalle una grande responsabilità, tutto gratis perché da anni il ministero ha tagliato qualsiasi riconoscimento economico.

Rispetto al passato nemmeno il 50% dei docenti a Como si mette a disposizione delle classi per viaggiare. Alla Magistri Cumacini nel 2012 i docenti avevano perfino messo in atto un vero sciopero della gita per protestare contro i tagli al fondo d’istituto.

La moria di gite al Giovio però ha anche una ragione tutta interna, una tensione che contrappone una parte dei genitori e una parte di docenti al dirigente scolastico Marzio Caggiano.

Non è un caso se nel consiglio d’istituto manca del tutto la presenza del corpo docenti. A carico del preside nel mese di gennaio è stata anche aperta un’indagine guidata dall’ufficio scolastico regionale, un ispettore è stato inviato per verificare tutte le procedure e le attività del Giovio. La componente genitori in particolare accusa il dirigente di essere troppo autoritario, ma anche puntiglioso, tanto preciso nelle circolari da risultare stravagante.

Da parte sua il dirigente dell’ufficio scolastico di Como e Varese Claudio Merletti invita a ricucire i rapporti tra tutti gli utenti coinvolti, genitori, docenti e il dirigente. «L’ispezione dell’ufficio regionale si è conclusa, ci hanno dato un responso -dice - L’indicazione è quella di lavorare per ricucire i rapporti tra utenti e soggetti coinvolti, genitori, docenti e dirigente. Il nostro fine deve essere ristabilire l’armonia, un ambiente sereno per lavorare e per studiare».

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