Giù le mani dal vitalizio
Tre ex consiglieri
fanno causa al Pirellone

Anche i comaschi Buzzi e Russo tra i ricorrenti

«Incostituzionale ridurre le indennità del 10%

I soldi? Volevamo destinarli a borse di studio»

Oltre all’ex assessore Carlo Borsani, all’ex barricadero Mario Capanna e all’ex tesoriere della Lega Alessandro Patelli (arrestato nel 2002 per tangenti nell’inchiesta Enimont, poi condannato a otto mesi), nell’elenco dei 54 ex consiglieri regionali che ricorrono al Tar contro la riduzione del loro vitalizio ci sono anche tre comaschi, due ex Ds, Gianstefano Buzzi ed Emilio Russo, e l’ex Dc Mario Marelli.

Cosa vogliono? Mettendone in dubbio la costituzionalità, ricorrono contro la legge regionale con cui lo scorso settembre il Pirellone aveva deciso una riduzione media del 10% di tutti i vitalizi garantiti agli ex consiglieri, almeno fino al 2018, un ridimensionamento che sarebbe valso circa mezzo milione di euro, inducendo una riduzione del monte vitalizi da 7,4 milioni di euro annui a “soli” 6,9.

Il ricorso è fondato sulla individuazione di alcuni presunti profili di illegittimità costituzionale, «ma - per dirla proprio con Gianstefano Buzzi - la verità è che si tratta anche di una legge scarsamente argomentata, scritta male, e che si poggia su una motivazione incongruente».

Quale? «Si dice che si tratta genericamente di una operazione vòlta al contenimento della spesa pubblica, ma nessuno, in materia di tagli, si è sognato di individuare altre priorità, che avrebbero consentito di preservare un diritto che per noi è acquisito». Tanto più che, per dirla ancora con l’ex consigliere Ds, il manipolo neppure troppo ristretto dei consiglieri in “pensione” aveva proposto all’ufficio di presidenza tutt’altra soluzione: quella cioè di destinare quello stesso 10% a una fondazione che gestisse borse di studio per la formazione di studenti particolarmente meritevoli.

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